giovedì 6 dicembre 2012

06/12/2012 Gli imbecilli sono intorno a noi... :(


Stazione di Bergamo. Treno direzione Calusco. Ore 19,23.
Sulla banchina, durante l'attesa, l'aria è pungente. C'è uno strano odore, come quando deve nevicare. Lo si sente con il naso e non semplicemente perchè le previsioni abbiano decretato tempo infausto per il venerdì tanto caro ai milanesi. Il buon Ambrogio porterà il gelo, pare.
Le porte dello sbiadito convoglio emettono un suono metallico, rotto dall'altoparlante della stazione, da cui una voce stridula annuncia la sua imminente partenza. I passeggeri si affrettano a salire e a cercare posto sui sedili in pelle logora. Dopo una certa ora (non ci si spiega il perchè) le carrozze, che pur non sono il cocchio di Cenerentola, si trasformano in zucche ed i topi li trovi dentro!
La maggior parte dei passeggeri è di colore, ridono in maniera rumorosa ma solare, allegra, piacevole e fanno sembrare il luogo assai meno triste. Le bocche larghe e le labbra carnose. Ridono di una rista contagiosa.
Rumori di ferraglia, un tonfo, schiamazzi... tre ragazzi salgono di corsa i gradini che portano al piano rialzato della carrozza e corrono lungo tutto il corridoio, sghignazzando e girandosi a guardare indietro di tanto in tanto.
Guardando nella direzione da cui arrivano si vede una carrozzella per paraplegici carica di borse di plastica stracolme di "roba", e di sicuro non trattasi della roba del Decamerone... questa roba puzza di povertà e sudiciume, non solo in senso figurato. Tra le borse da supermarket vi sono incastrate persino un paio di stampelle. Dietro a questa casa su due ruote, curvo e con due occhi che farebbero invidia a Caron occhi di bragia, arrotolato su se stesso quasi a toccare terra, un barbone.
Come una lumaca sta traslocando da Bergamo e Milano Porta Garibaldi, forse più calda visto l'ondata di gelo in arrivo.
I tre, quelli degli schiamazzi, tornano e siedono in modo da essere visti dal barbone, sul primo sedile ma al piano rialzato, forse certi di trovare in questi pochi gradini una barriera che il vecchio non sarà mai in grado di oltrepassare.
Solo uno parla italiano, ogni tanto. Gli altri parlano una lingua che potrebbere essere dell'est Europa.
Lo provocano. E' evidente. Insulti, oscenità. Dal canto suo il vecchio è fuori di se', vaneggiava prima di salire e ancora di più ora. Urla e li minaccia a sua volta, ma la lingua è evidentemente impastata, sbiascica e non si sa cosa.
Certo è che è arrabbiato. I tre disgraziati fanno per allontanarsi e ritornano tre volte, spintonando le persone sui sedili. Solo quandono lo vedono esasperato, schiumante di rabbia, si dileguano, sempre ridendo.
Che schifo. Idioti. Il problema è, credo, che il mondo è pieno di idioti strasicuri di sè e convinti di esserne i padroni, mentre sono gli intelligenti quelli insicuri e che si pongono mille domande.
Si richiede urgentemente un'inversione di tendenza, affinchè l'idiozia non rimanga il centro di gravità permanente...
Ta'

1 commento:

  1. Ho la pelle d'oca, per come è scritto qs orticolo e per i contenuti

    ..complimenti Taty

    Luca

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