martedì 24 luglio 2012

07/07/2012 Amandulina, Corsica

Diff: 6c (6a obbl)
Lungh: 200 mt
Zona: Monte Leonardo, Restonica, Corsica
il Monte Leonardo

Amandulina... da me rinominata "bastonata nei denti"...
Ci sono giorni che proprio non ti tieni... o ci sono vie i cui gradi sono quanto meno opinabili :P
Salendo da Corte verso la Restonica, sulla sinistra e a soli 15 minuti di avvicinamento, si erge lo squadrato Monte Leonardo.
Amandulina è una via sportiva, decisamente ben spittata, a mio parere molto atletica in quanto sale su pareti sempre più o meno strapiombanti.
La roccia è molto particolare, tutta allunghi e rimonte, sembra di stare su di un  enorme pannello boulder.
Il 6a della prima lunghezza è decisamente opinabile: strapiombo accentuato + due sezioni molto delicate!

Raffo in sosta dopo il primo tiro... dopo la mia drastica ritirata!!!

Io... ci provo... ma sudo sangue anche da seconda!
Il secondo tiro è scalabile fino all'uscita, che presenta due/tre passi duri di 6c (A0).
I biei successivi tiri di placca, tutti in leggero strapiombo (tutti sul grado 6a) sono decisamente di movimento, il che però non esclude una certa "tenenza".
Quarto tiro

Passaggio su tafoni, quinto tiro
Qualche roccia instabile ma evitabile sul raccordo di quarto, prime del bellissimo ultimo tiro di placca (6b).

Ta'
Bravissimo Raffo sull'ultimo tiro

lunedì 23 luglio 2012

06/07/2012 Vendeanges tradives, Corsica

Diff: 6c (6a obbl)
Lungh:200 mt
Zona: Corsica, Restonica, Punta de la Touffe (quota 1750 mt)

Dopo quattro intensi giorni trascorsi nella cornice della granitica Bavella, ci spostiamo verso nord (con brevissima sosta nella caotica Aiaccio), fermandoci nella Restonica, celeberrima vallata della Corsica centrale.
Dalla cittadina di Corte ha inizio, appunto, la val della Restonica, solcata dall'omonimo fiume  che, scorrendo tra le gole che si incassano tra moltagne altissime e livellando il loro granito, forma cristalline piscine naturali.
Da Corte la strada sale per 14 km sempre più stretta e tortuosa, fino a raggiungere il punto di partenza per le innumerevoli escursione che attraversono e salgono la vallata, dominata dal monte Rotondo (2352 mt).
Nella stagione estiva il parcheggio è a pagamento (5 euro).

Sulla prima via salita in quasta splendida vallata, patria tra le altre cose dello sci alpinismo nella stagione invernale, abbiamo incontrato una cordata (qualcuno che scala finalmente... dopo giorni in solitudine!..) di simpatici... lecchesi!!!
"Ciao, sbaglio o mi è parso di sentirvi parlare in italiano?... Di dove siete"
"Lombardia... Lecco"
"ah!... Noi Lombardia.............Bergamo!"
Immaginatevi le risate e la sensazione strana nell'incontrare, proprio qui, gente che a casa non avevo mai incontrato...
E' stato bello! Anche l'ora trascorsa, una volta scesi, a bere una birra e a parlare di vie e, non con una certa sorpresa, di tutte le conoscenze che abbiamo scoperto di avere in comune.
"Vendetta tardiva" è una bella via di placca nonchè quella che più di tutte è piaciuta a Raffo! L'avvicinamento, 45 min., segue della tracce di sentiero poco visibile, quindi l'ideale è puntare la parete (ben visibile sin dalla partenza) e salire. L'ultimo tratto necessita un filo di attezione perchè sale su roccette, così come il primissimo tratto (antecedente al primo tiro - 6a) è un raccordo di IV, dopo il quale si giunge alla prima sosta.
Avvicinamento, IV
La linea sale su un granito lavorato, a lame e tacche. Sebbene spittata in maniera non troppo ravvicinata (potrebbe essere un S2, tranne il tratto di 6c che è azzerabile) è comunque ben protetta. Sul tiro di 6b+, a mio parere, è necessario padroneggiare abbastanza il grado in quanto, sebbene protetta in concomitanza dei passi più delicati e d'equilibrio, tra uno spit e l'altro la scalata non si fa certo banale, anzi!
Sempre bella verticale ed esposta, sconsiglio vivamente l'ultimo tiro (non segnato sullo schizzo) che consisto in un pezzettino di cresta di quarto grado che renderebbe decisamente poco agevoli le manovre di doppia.
Tra gli ultimi due tiri si interpone un canale di quarto grado da attraversare con un po' di attenzione dopo aver aggirato la parete principale.
La via è decisamente di soddisfazione, Consigliata!
Ta'
Placca del primo tiro

Secondo tiro

Terzo, 6b+

Quarto, 6c

Quinto tiro

Sesto tiro


Manovre in doppia



 

sabato 21 luglio 2012

21/07/2012 Pesce d'Aprile, Val dell'Orco

Diff: V, (IV e A1)
Lungh: 170 mt

Un po' di storia... La via del Pesce d’Aprile fu aperta da Kosterlitz, Motti, Manera, Morello e Bianco il 31 marzo 1973 sulla Torre di Aimonin.
Secondo le narrazioni la via deve il suo nome ad uno scherzo fatto, propio in apertura, ainni di Ugo Manera.
La cordata Kosterlitz/Motti, che procedeva per prima, superò il diedro fessurato del tiro chiave proteggendosi con i nuts, che a quel tempo praticamente sconosciuti, lasciando quindi il tiro pulito, senza dire nulla alla cordata che seguiva, guidata appunto da Manera. Questi non trovando chiodi di progressione, pensò che i compagni fossero saliti senza l’ausilio di assicurazioni intermedie e quindi, faticando non poco e salendo praticamente sprotetto, in sosta fu informato dell’arcano mistero dei nuts; da qui il nome della via.

In tempi recenti, in aggiunta ai pochi chiodi lasciati dagli apritori, la via fu integrata a spit sia alle soste sia lungo i tiri; successivamente, mano ignota ha fatto pulizia completa degli spit lasciando solo quelli delle soste e, per completezza d’opera, anche un paio dei vecchi chiodi sono stati accuratamente “martellati” fino a diventare inservibili.
La seconda sosta, dopo il traverso
La storia sopra raccontata dice tanto di questa bella via classica, dai gradi non estremi, da proteggere con nut e/o friend. Il bello sta proprio nella ricerca della linea, assolutamente logica, pulita ed elegante.
I tiri sono sempre arrampicabili e divertenti. I tratti più impegnativi si alternano a quelli più rilassanti e regalano sempre una certa soddisfazione.
La roccia è splendida e compatta, come per il resto di Aimonin.
 
Ritengo molto belli e di soddisfazione il terzo tiro, con la sua bella lama da affrontare in opposizione (quello lasciato "pulito" da quel burlone del Kosterlitz!) ; così come il diedro fessurato del tiro successivo Anche l'ultimo tiro presenta una bella e delicata fessura su parete che si fa leggermente più appoggiata.

Usciti dalla via camminare 5 min. verso sinista fino a prendere una sosta di calata che scende al centro delle parete, incrociando la più sostenuta "Casa degli specchi".

Ta'

Rimonta e arrivo alla prima sosta

Lama del terzo tiro

Il grande diedro fessurato

Quinto tiro

Luca arriva in sosta, dopo il quinto tiro

giovedì 19 luglio 2012

03/07/2012 Surghjenti, Corsica

Diff: 6b (6a obbl.)

Lungh: 220 mt
Località: Gruppo del Samulaghja, Sarra di Manzaghia (Bavella)

Questa via sale su un torrione, un avancorpo, a sinistra della precedentemente descritta "Amicizia".
A differenza di quest'ultima Surghjenti è di maggior soddisfazione, anche se all'apparenza meno continua in quanto interrotta da un paio di grosse cengie erbose da attraversare camminando (vedi i primi due tiri).
La via sale comunque sempre su roccia buona e pulita. Un bel granito a tacche e lame, molto lavorato come caratteristico di questa fresca parete esposta a nord.
La partenza presenta un paio di passi delicati e sprotetti (prima di giungere al primissimo spit). Per il resto trattasi di un'arrampicata divertente. Molto carino il diedro-lama della seconda lunghezza, un passo delicato sul penultimo tiro (6b) e una serie di bei tafoni sull'ultimo tiro.
La discesa è a piedi, da destra o da sinistra (noi siamo scesi da sinistra e finendo tra i rovi... potrebbe convenire andare a prendere l'ultima calata di Amicizia, lì accanto, e calardi con le manovre in doppia).
 
Ta'
Diedro-lama del secondo tiro

Terzo tiro

Quinto tiro

I tafoni dell'ultima lunghezza

Raffo e Ta'

01/07/2012 Amicizia, Corsica

Diff: 6a+ (6a obbl.)
Lungh: 150 mt
Località: Gruppo del Samulaghja, Sarra di Manzaghia (Bavella)
La parete
 

Via corta, semplice e tranquilla, ben spittata e soste collegate. Avvicinamento relax, il che corrisponde a 45 min. su comoda sterrata, quasi in piano (qualche rovo per arrivare all'attacco, ma nulla di tragico).
La parete è "sfacciatamente" a nord e quindi è una scelta vincente contro la calura dei mesi estivi.
Come già accennato la via è davvero relax, anche se non da sottovalutare in toto: ogni tiro ha il suo passo delicato e d'equilibrio, per il resto è scalata divertente.
Come si evince dalle foto è la classica via di placca lavorata.
Consigliata nelle giornata di "scarico" (in alternativa al mare, se come me siete allergici a sole, sabbia e salsedine!).
Ta'


lunedì 16 luglio 2012

30/06/2012 U haddad, Corsica

Diff: 6b+ (6a+ obbl)
Lungh: 240 mt
Località: Punta U Peru, Bavella, Corsica

Punta U Peru
 La Corsica, la zona della Bavella nello specifico, è a ragion veduta considerata il "paradiso del tafone".
I tafoni, queste strane strutture, cavità nella roccia, generalmente di piccole dimensioni, presenti soprattutto in rocce granulari come l'arenaria, con pareti lisce. I tafoni si possono trovare in ogni zona del mondo, ma sono particolarmente comuni nelle zone marittime, in quele aride e nei deserti. La loro origine è frutto della combinazione di diversi fattori: erosione eolica e dovuta al sale, differenze nella coesione interna e nella permeabilità dell'arenaria.
I tafoni piccoli sono talvolta chiamati alveoli in quanto ricordano la forma degli alveoli polmonari... osservare per credere!
Strutture alveolari dei tafoni di U haddad
U Haddad è una via splendida, dai passaggi aerei e talvolta parecchio esposti, la cui linea estremamente estetica passa attraverso e in prossimità di una serie infinita di grotte a tafoni e strutture dalle pareti lisce e sinuose.
Un mondo che sembra disegnato e acquarellato con le tonalità calde della terra.
La via è spittata ma decisamente da integrare con qualche cordino o friend laddove necessario. La salita attraversa tratti di placca per poi buttarsi nelle grandi, enormi strutture tafonate che la caratterizzano e inerpicarsi lungo un paio di bei diedri.
In alcuni punti la logica è alpinistica, in quanto i già pochi spit presenti in via "spariscono" e lo scalatore deve seguire il proprio intuito per poi, dopo una decina, quindicina di metri, imbattersi in un altro spit segnavia della corretta linea che sta seguendo.
Per questo motivo, l'ultimo tiro che ho disegnato sullo schizzo, non è quello della nostra via ma bensì quello di una via più sostenuta ma decisamente più protetta che corre accanto, Omertà.
In via non ci sono le soste, per cui bisogna un po' inventarsele utilizzando uno spit e un tafone, uno spit e una pianta o due tafoni.
La calata in doppia utilizza alcune soste attrezzate della vicina Omertà.
Ta'

Raffo nell'alveare

Ta sul primo tiro

Quinto tiro

La bellissima e delicata (duretta ne' !!) placca dell'ultimo tiro

sabato 14 luglio 2012

29/06/2012 Linea d'ombra, Corsica

Diff: 6b+ (6a obbl)
Lungh: 220 mt
località: Punta Chjapponu, Bavella
Il bel pilastro su cui sale la via
Partenza il 28 alle ore 21,00 da Savona, arrivo il giorno successivo alle 06,00 presso il porto di Bastia. Con le ossa un po' rotte a causa della notte passata a dormire per terra, sul ponte della Corsica Ferries, partiamo alla volta della Bavella, una delle località arrampicatorie più famose dell'isola.
Certo non ci aspettavamo lo spettacolo di granito giallo-rosso che ci si apre dinanzi agli occhi sin dai primi tornati che porteranno, tortusi, al Col della Bavella.
E' una distesa di verdi pinete il sud est della Corsica, dalle quali si innalzano, superbe, vette e dossi granitici, lisci o dalle forme sinuose, bucherellati e lavorati dagli agenti atmosferici e dalle ere geologiche.
Il luogo è quanto di più puro e selvaggio abbia mai ammirato (si vede che ho girato poco :P ...) e la cosa stupefacente è che durante la nostra permanenza in Bavella (4 giorni e 4 vie) non abbiamo incontrato mezzo climber... Eppure di roccia stupenda ce n'è... e ad oltranza!! E poi, ancora, un'abbondanza di fiumicelli e pozze cristalline in cui immergersi, per trovare il meritato ristoro, dopo l'arrampicata.
Certo, a causa del caldo di luglio, abbiamo dovuto optare per le vie situati sui versanti nord, perchè stare a sud sarebbe stato improponibile (ideale invece per le stagioni primaverile ed autunnale).

Raffo sul primo tiro

partenza del secondo tiro

Io sul terzo tiro

Quarto tiro

Discesa in doppia
Linea d'ombra, la via che abbiamo attaccato in tarda mattinata, sale un maestoso pilastro rosso a tratti starpiombante e presenta un'arrampicata molto varia. In particolare il primo tiro, lungo e strapiombante, richiede una notevole continuità di braccia. Gli altri tiri, sebbene meno strapiombanti, presentano passi esposti e non banali. Nel secondo tiro si sale un bel camino nel quale ci si infila per metà, con la caratteristica struttura a tafoni. Tratti di placca, lame e diedri caratterizzano il resto della via.
Sebbene la spittatura sia piuttosto buona credo non sia, tuttavia, una salita da sottovalutare...
L'avvicinamento è di un'ora su comoda sterrata che porta fino all'imbocco di un sentiero, per poi risalire lungo il letto di un torrente in secca e arrivare fin sotto alla parete, caratterizzata da una grande grotta tafonata sulla destra rispetto all'attacca.
Dsicesa? in doppia naturalmente!! :)
Ta'