Visualizzazione post con etichetta Scialpinismo Sci e Snowboard. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Scialpinismo Sci e Snowboard. Mostra tutti i post

lunedì 7 marzo 2016

06/03/2016 Rif. della Corte - La Motta (Val Gerola)

Dislivello: 900m circa (Partenza da Sacco)
http://www.rifugi.lombardia.it/sondrio/cosio-valtellino/rifugio-della-corte.html
Con gli sci o con le ciaspole (scegliete gli sci oppure la tavola, che merita!) questo itinerario è adatto a tutti e fattibile con qualunque condizione di neve. Quindi, anche se ha nevicato fino al giorno precedente, anche se il bollettino dà rischio marcato, la salita al rifugio e la zona de La Motta, sono luoghi relativamente sicuri. Uso "relativamente" perchè in montagna la sicurezza al 100% non esiste. Punto. E ognuno deve fare come ritiene più opportuno per se stesso e per la propria incolumità. Personalmente sono una "cacasotto" e piuttosto che avere anche solo il dubbio di poter correre qualche rischio, non mi muovo. In Lombardia ci sono ben pochi luoghi dove è possibile andare con rischio 3 o 4. A mio parere il Rif. La Corte è uno di questi. Dalla Motta poi, autentico balcone della Bassa Valtellina, si gode di una panoramica mozzafiato su Orobie, Alpi Retiche ed Alto Lario.
E così si parte. Con Mauro che, tavola a spalla, farà oggi la sua prima esperienza in neve fresca. La salita da Sacco (abbiamo lasciato la car poco dopo il centro sportivo, incuneato in cima al paese, in prossimità di una piccola chiesetta) si inerpica dapprima lungo una strada panoramica (una vecchia mulattiera?) e poi zig-zaga sù per un bosco fitto fitto e, oggi, letteralmente ghiacciato...

Sbuchiamo nei pressi del rifugio e ad accoglierci ci sono Corrado (il rifugista) e Kurt (il suo cane). Caffè veloce, una scaldata di fondoschiena davanti alla stufa e si riparte, alla volta de La Motta. Il sole è tiepido, primaverile. La traccia super-battuta, segno del fatto che oggi sono stati in tanti a scegliere questa come meta. Una volta giunti in cima (sono ancora virca 500 metri di dislivello dal rifugio) è possibile vedere il vicino Pizzo Olano, e la cima Rosetta, su cui sono stata un paio di settimane fa. La voglia di salire c'è...ma oggi no, troppo rischioso, ci si ferma qui. Tre due uno... spella, metti la giacca, togli le ciaspole e infila la tavola, e siamo pronti per la discesa. Che è bellissima. La neve è morbida e polverosa. Pure io, che non sono davvero "il drago della fresca", mi diverto un sacco. Questi sono i giorni in cui mi sento davvero fortunata. Basta poco, pochissimo, per essere felici, felicissimi.


Corrado è un personaggio di quelli da conoscere. Gentile, brillante e nel contempo alla mano. Stiamo un po' con lui al rifugio e scopro che abbiamo amicizie in comune importanti, primo tra tutti il buon Manolo. Al rifugio della Corte troneggia infatti un poster di lui, del Mago, con tanto di dedica...





sabato 15 febbraio 2014

14 - 15/02/2014 Pizzo Corzene by night

Partenza dal P.sso della Presolana
Dislivello: 1000 mt

Ultimo pezzettino, quasi in vetta al Corzene
 
San Valentino, stupido sciocco irreverente San Valentino! (Chiedo venia a tutti i Valentini che leggeranno, se mai ce ne saranno!). La festa degli innamorati. E io? Innamorata di chi? Di cosa?
E magari c'è anche chi ti chiede "Ma esci stasera? Vai a festeggiare?"... Seeee, festeggio con me stessa!
San Valentino che, tutto cuoricini, cioccolatini e lustrini, frasette spammate su facebook e persino cuori disegnati sulla neve (non sto scherzando! Salendo abbiamo trovato sulla neve un cuore con dentro "Cicci"...ma dio!! Cicci non si può sentire!) se ne frega dei single (per scelta o non), dei separati, dei divorziati, dei single gay, dei sigle bisex, dei...ecc. ecc. ...
Io, la sera del mio San Valentine's day, l'ho passata con una delle montagna che più amo, la mia tavola e degli amici... Ancora una volta colpa del Rocchetta (alias Roky) che, a metà pomeriggio mi invia un sms con scritto "Io stasera notturna al Corzene, se ti interessa".
Non ho dubbi... Se mi interessa? Certo, ovvio che mi interessa. E' bastato il messaggio a mandarmi già l'adrenalina in circolo: certi sms sono come una flebo!
Al gruppo si unisce anche Andrea (alias Finazzo) che col tutino dà al gruppo quel non so che di "vero scialpinismo", come dire, "siamo quelli seri noi!!!".
Eh sì...talmente seri che appena vediamo la baita Cassinelli aperta decidiamo di fare un dieci minuti di pausa grappino, per poi ripartire.


Si sale per il sentiero invernale. L'aria non è per niente fredda. La neve... Beh la neve è tanta, tantissima, tanto che...sorpresa... il bivacco Città di Clusone è sparito, seppellito, sepolto da quel manto candido che tutto cancella. Dalla vetta urliamo qualcosa... la neve cancella, o meglio assorbe, persino l'eco. Siamo nel nulla. In questo bellissimo nulla che tanto mi piace. Sotto, in lontananza, le luci dei paesi e delle strade. Noi li vediamo ma loro non lo sanno. Non sanno che siamo qui. In questo bianco, bellissimo, selvaggio nulla nel quale si trova tutto!
Partiti alle 20 da casa, pausa caffè al Twin's Bar di Ponte Nossa, ore 00,03 ancora sotto il Corzene, saremo arrivati in vetta  quasi all'una.




Discesa su neve un po' pesante e super ravanata che, per rispetto del Finazzi, non sto a raccontare. Insomma, una volta usciti da quel mare di neve che arrivava alla vita (notare, lui col tutino a congelarsi le gambe), ci siamo detti "tutto allenamento"...e anche "Beh, è stato un San Valentino diverso!). Già, diverso! Diverso e mitico!
Grazie ai miei uomini!

Ta'

09/02/2014 Ferrantino (Colere)... di sole e d'azzurro

Partenza da Colere
Dislivello: 1300 mt

La vista dalla cima
Neve, neve, neve... c'è neve ovunque e temperature alte, sinonimo di rischio valanghe elevatissimo!
Impensabile quindi allontanarsi troppo dalle piste...
Ed è così che una "normale", forse addirittura scontata risalita impianti a Colere si trasforma in una piacevolissima giornata. Alla fine non ci vuole tanto per stare bene: basta fare quello che si ama, la compagnia giusta e un po' di azzurro in cielo.

Si parte in tarda mattinata, nebbiolina e cielo coperto, perché il meteo ha dato la finestra di bello a partire da mezzogiorno. Ovviamente con la macchina non arriviamo fino al parcheggio degli impianti (chiuso), parcheggiamo in paese vicino alla chiesa e Roky, da buon alpinista quale è, commenta "scusem neh... vengo in montagna a camminare e poi prendo la navetta che mi porta fino al parcheggio? Te set mata?"... Embè, Roky è Roky... come dirgli di no? Tavola in spalla, scarponi da snow ai piedi, ciaspole in mano, si parte a piedi da centro paese, con quelli della navetta che ci guardano quasi fossimo matti... ecco...matti...appunto...

Il clima è caldo e in tempo zero sono in maglietta. Si sale tra metri e metri di neve: già così basterebbe per dire SPETTACOLO! Ma lo spettacolo.. quello vero... arriva quando le nuvole si alzano (o noi le buchiamo??), il cielo si apre e l'azzurro si mostra quasi prepotente, vivido e lucente, in tutta la sua maestosità. Bello, non c'è che dire, bello. Come bello anche "rotolare giù" dalla cima, con la grazia che con lo snowboard, da sempre, mi contraddistingue! :)

Grazie Roky!!!

Ta'
Start



Roky e la nord della Presolana



The End!!!

lunedì 14 ottobre 2013

12/10/2013 Ed è già inverno!!!...Passo San Marco e Cima Villa

dislivello: 700 mt circa

Ma chi ha mai detto che per pestare la prima neve orobica si debba aspettare almeno fine novembre? Nessuno! E' stato troppo bello, quasi da non crederci quando venerdì, messo il naso fuori di casa, ho visto la neve in lontananza, sulle Grigne. Neve, neve, neve ad ottobre... un sogno... E così, quasi più per scherzo che per altro, ho lanciato un appello su facebook: "chi viene a sciare domani?". E ti pare che un patito della tavola come Alex non avesse già organizzato la prima uscita backcountry della stagione?
"Io vado a passo San Marco domani... " mi dice.
Come perdere un'occasione del genere, tanto più che verso mezzogiorno il meteo sembra annunciare una finestra di bel tempo.
E così partiamo la mattina, non troppo presto... tanto il bello è previsto per mezzogiorno!
Arrivati alla Madonna delle Nevi la strada che sale verso il passo è già chiusa (o meglio non è stata pulita), pertanto non c'è modo di percorrerla su quattro ruote. Nevica... ma fiduciosi in quella finestra di bello che in  realtà non arriverà mai, partiamo.
L'aria è pungente, anche se lungi dal classico freddo della stagione invernale. Cammino e ... e che bello. Per certe emozioni, che come dico sempre si possono trovare anche sulle montagne di casa, non esistono parole. Sono quegli istanti, quegli attimi mentre il tuo piede si sposta in  automatico davanti all'altro, che la mente si svuota e l'anima si riempie d'immenso. Sono quegli attimi in cui senti che esiste qualcosa di molto più grande, che sta sopra, dentro, ovunque... che sia forse Dio? Se è Dio, quel Dio che nel caos della quotidianità mi sfugge, qua è come un rivolo d'acqua fresca che mi scorre tra le dita. Qua, in montagna, Dio c'è.
Al passo la neve supera in ginocchio e senza ciaspole è tutta da pestare. Siamo i primi, il manto bianco è intonso: che soddisfazione. A causa del forte vento e del perdurare del maltempo, ci fermiamo sulla cima Villa e da lì scendiamo. La neve sopra i 2000 è polvere, mentre sotto è piuttosto pesante. Presto arriviamo al rif. San Marco e poi, per la stradina, alla macchina. Che bello...ho pestato la prima neve!!!

Ta

La Ta' con quell'asse da stiro che non galleggia manco a morire che è la sua tavola!!!

Bel tempo al passo...

La Ta' e Alex... lui sì che sa surfare!!!

Il tempo è talmente bello che ci viene da tornare a casa...

La Ta' quando riesce a stare in piedi e non è con la testa nella neve (truzzo style)

La Ta' con i capelli congelati tipo Mocio Vileda...
'

domenica 7 aprile 2013

06/04/2013 Snow Alpinistica al Monte Toro (da Foppolo) 2524 mt


Spartiacque tra la Val Brembana e la Valcervia, il Monte Toro costituisce una salita tranquilla e piacevole, una scialpinistica  classica  e "vicina" a casa.

Un anno di neve questo... una vera delizia per gli amanti della neve o per chi, come me, ha fretta di imparare e sprimentare. Eh sì, ogni discesa è una vera e propria sperimentazione di un qualcosa che è completamente nuovo, che non capisco ancora bene ma che mi piace e mi galvanizza.

Con Alex, un Pievani (Alberto o Nicola? Boh... sono uguali!) e Raffo (che però ha preferito optare per il Passo di Dordona) siamo saliti su questo triangolo che, seppur meno imponente del Corno Stella, sovrasta Foppolo. Il tempo non è stato decisamente dalla nostra parte : partiti con le nuvole, abbiamo camminato per tutta l'ultima ora con un super nebbione da far perdere l'orientamento e siamo arrivati quasi in vetta (sulla cresta sud) un filo disorientati, tanto da decidere di scendere seguendo le tracce di salita perchè sotto e intorno a noi, davvero, non si vedeva a 50 metri!
Durente la discesa le nubi si sono alzate e il cielo si è aperto, regalandoci (oltre alla visibilià, cosa non indifferente) un piacevolissimo sole.
La neve, farinosa, mi è parsa davvero splendida.
Soddisfatta!!!
Ta'
Raffo

Alex

Ta'

Le serpentine della discesa

Pievan

mercoledì 3 aprile 2013

03/04/2013 Snow alpinistica a P.sso San Marco

Sarà stato perchè tutti, o tanti, erano al lavoro. O perchè c'era un amico speciale e a quattro zampe. O ancora perchè la neve orobica, ad aprile, è un vero lusso. Oppure semplicemente perchè quell'essere soli in quel candore senza fine, un cellulare isolato e il non aver svelato a nessuno la meta, salendo su una strada di ghiaccio, senza rumori tutt'intorno, mi ha fatta sentire un po' into the wilde. Mi sono immaginata, con la mia tavola al seguito (quasi fosse la slitta con i viveri), attraversare l'infinita Groenlandia, passo dopo passo, solco dopo solco, orma dopo orma. L'ho immaginato, è vero. Un sogno ad occhi aperti. Ma uno splendido sogno di libertà. Quella spensieratezza trovata così inaspettatamente a due passi da casa... Perchè ci vuole poco a volte. Basta poco, cantava Vasco. Basta niente, dico io.
Sono bastati la neve, una giornata di sole, l'aria tiepida primaverile che faceva a pugni con i sogni artici che mi pervadevano e offuscavano la mente, il cane giusto che si è presentato di sua sponte alla macchina per salire fino in vetta, la persona giusta con cui condividere l'emozione, i pensieri ed i sogni più consoni nella testa. Ed ecco fatta la magia. Quella di ogni volta. Quella che un passo falso potrebbe di colpo cancellare, per sempre. Ma ne è valsa la pena, questa volta, come ogni singola volta.

Basta poco...

Ta'



mercoledì 27 marzo 2013

24/03/2012 CIMA DI PIAZZO (2057 m) E MONTE SODADURA (2010 m)



Salita alla Cima di Piazzo, alle spalle il Sodadura
Una bambina al parco giochi! U-na- bam-bi-na -al -par -co-gio-chi!! Sali, scendi e risali… e non mancherebbe la voglia di salire ancora, per poi riscendere. Non stavo più nella pelle e quasi correvo, sotto quel sole durato solo per mezza mattinata ma che ugualmente è riuscito ad arrossarmi la pelle.

Bellissima. La mia prima snow-alpinistica (si chiama così la sci alpinistica con la tavola?) è stata una rivelazione.
Un puntino nel bianco... :)
Certo, la neve non era polvere… anzi a dirla tutta una “nevaccia”, a detta degli sci alp trovati in vetta, dura e crostosa, con la consistenza del cemento armato… ma in fondo quando te la godi così tanto a salire, scendere è un dettaglio!

La montagna mi è mancata ultimamente, tantissimo. Tutto quel bianco, quella lucentezza, gli spazi immensi, i panorami da togliere il fiato, le gocce di sudore che rigano la fronte… persino quel peso che, attaccato alle spalle, ti fa sentire di essere vivo.
Vi-va. Non capita tutti i giorni di sentirsi vivi… e quando capita, beh, è indescrivibile…

Perchè tri is megli ke du...
La Cima di Piazzi ed il Sodadura sono due montagne semplici e con pericoli oggettivi praticamente nulli. Una tranquilla sci alp, con le giuste condizioni. Un itinerario adatto per i poco esperti, come me.
Con partenza dai Piani di Artavaggio (Lc) o Culmine San Pietro, passa dinanzi al Rif. Cazzaniga (tappa del sentiero delle Orobie) e regala un paesaggio degno di nota.
Dalla Cima di Piazzi si scende per un tranquillo pendio, fino ad imboccare un canalino relativamente ripido. Dalla fine di questo, in poco tempo, si può arrivare in cima al Sodadura. La discesa dalla cima è piuttosto ripida (45° - 50°). Più tranquilla la discesa partendo dal tratto sottostante la crestina sommitale.

Ta’

Grande Alex!!!

giovedì 3 gennaio 2013

01/01/2012 Spiazzi il primo dell'anno...

Com'era?? Chi va agli Spiazzi il primo dell'anno... ci va tutto l'anno??! Ma... anche d'estate?
Speriamo di no!!
In salita con gli sci (in spalla)



In discesa con gli sci (ai piedi)