lunedì 25 luglio 2011

24/07/2011 Piemonte, Val di Forzo, via Sleg Spa alla Schiappa delle grise neire













Lunghezza: 290 mt
diff: 6c+ (6b+ obbl)

Questa volta è stata dura, ma bella... come sempre!
Ore 6 ritrovo alle macchine. Il cielo è nuvoloso... ma Arpa Meteo dà sereno sul Piemonte e noi ci crediamo. Già all'altezza di Milano i nuovoloni neri cominciano e diradarsi e ben presto ce li lasciamo alle spalle. Lentamente, anche grazie alla consueta colazione in autogrill, la macchinata si sveglia dal torpore. Il sole ci mette allegria, anche se l'aria è decisamente frizzante. Troooppo frizzante per essere fine luglio. Ma non fa nulla, comunque vada sarà un successo!
Entriamo nella Valle di Forzo e subito rimaniamo ammaliati dalla bellezza e dalla maestosità dei paretoni granitici che ci sovrastano. Imponenti, grandiosi, quasi verticali (sospiro.. mai fidarsi delle relazioni che parlano di scivolo appoggiato!), placcosi e micro-fessurati.
Il sole stenta ad oltrepassare il paretone e all'attacco fa ancora freddo.
Guida alla mano guardiamo le vie. Che fare? Avevamo puntato la buon "Beppe"... ma poi vediamo che molte vie sono state richiodate. Spit nuovi di trinca! In più molte vie sono anch'esse nuove e non compaiono sulla guida. Gira, gira e rigira, vedo una bella linea, ben protetta, spit luccicanti sotto i primissimi raggi del sole. C'è il nome alla base: Sleg. Breve consulto, un occhio al grado e si parte... o per lo meno ci si prova!
E Sleg mi mette alla prova, sul serio questa volta.
Una bella linea, dritta, che non segue assolutamente "la logica del facile" e i punti deboli della parete. Sostenuta, tecnica e continua, Sleg è una bella placca che regala soddisfazioni.
Sul tiro di 6c+ (origianariamente 7a ma poi sgradato) imparo a staffare come mai prima d'ora! Ma va bene anche questo: qualcuno un giorno mi disse "Se ne vuoi uscire, devi imparare anche ad artificialare", e aveva ragione.
E' stata dura, non aggiungo altro, ma anche questa volta è andata! Bravi. Bravi tutti. Bravo Guido, bravo Riky e bravissimo Marco!
Per chi fosse interessato le vie nuove sono reperibili sul sito arrampicareneltorinese.
Uno Sleg a tutti
Ta'

martedì 19 luglio 2011

16 e 17 Luglio 2011 - Week end Finalese



La colazione dei campioni...

Falesia del Sole, Calabrux

Sasso Skorpion, Oggi sposi
L'asinella, dal Bandito e la Principessa


Ilaria al Sasso Skorpion

Un fine settimana inconsueto, quello da poco trascorso. Siamo a metà Luglio, ero tra le falesie di Finale Ligure... indossavo la felpa! Niente caldo torrido, ma tante nuvole che fortunatamente non scaricavano acqua e un gran vento... e per due giorni mi sono sentita miracolata :). Come sempre, quando capito in questi luoghi, ho soggiornato nell'unico agriturismo in cui i clienti vengono chiamati ospiti, e come tali sono trattati, godendo per due giorni della gentilezza dei proprietari...

Con Riky, Marco e Ilaria abbiamo arrampicato nella Falesia di Boragni. Dapprima sul Pilastro: Thovax (6a+) e Duca di Tolla (6b+), poi al Sasso Skorpion:Oggi Sposi (5c, estetica e divertente lama staccata dalla parete), Il ritorno di Andreix (6a+) e La principessa e il Bandito (6a+) e infine alla falesia del Sole: Mandragola (6a+ duro, con due passi boulder) e Calabrux (6b+ tecnico a buchi). Roccia splendida e (stranamente per me, che a Finale non combino mai molto!!!) arrampicabile.

Un grazie, un abbraccio e un "arrivederci a Settembre" al Bandito e alla Principessa, che ci hanno ospitati e coccolati.

Ta'

domenica 10 luglio 2011

9 e 10/07/2011 "Valmalenco Errante"



Scerscen, Pannello del Teatrino, Matteo Sera su Domitilla: n.l.

Campo Moro, la particolare conformazione della roccia di Spirale: 6a


Il "Balcone sul mondo" antistante il Pannello


Ancora Matteo, ancora Domitilla...


Zona Scerscen, (nei pressi del rif. Longoni), Serpentinopoli: 6c+


Campo Moro, il bel diedro inziale di Turbina, 5c

La Spirale, uscita dal primo tiro
Campo Moro, Kabul (2 lunghezze di aderenza divertente), 5c/6a


Campo Moro, via Houston il futuro, tiro chiave: 6b


Grigio, giallo, verde, rosso, marrone e nero. Sono i colori, le striature, le chiazze del serpentino della Valmalenco. Una location, questa spaccatura intagliata tra i monti, a confine con la più famosa Val Masino e circondata da massicci come il Disgrazia, il Bernina, il Roseg, lo Scalino, il Palù e lo Scerscen, non "ancora" molto frequentata dal popolo della montagna (con particolare riferimento a quello dei climber). Eppure la roccia c'è (ed è davvero tanta, ruvida e sana). Ma l'esistenza della materia prima non è, come spesso accade, condizione necessaria e sufficiente per fare di una valle una meta scalatoria importante. Perchè questo accada ci vogliono menti aperte, impegno, passione, persone disposte a sacrificare giornate per esplorare zone, valutare, aprire vie nuove... e anche denaro. Però qua, in questo luogo, qualcosa si sta muovendo e sembra ci siano fondi a sufficienza per alcuni progetti degni di nota... Per cui, nei prossimi anni, occhi aperti sulla Valmalenco!


La mia esperienza due giorni tra i Malenchi è stata assolutamente positiva, varia e divertente. Al di là delle belle persone incontrate, ho avuto modo di girare una parte di questa vallata, frequentare falesie e vie aperte o in apertura, conoscere giovani davvero motivati (e stimolanti), non legati (sorpresa e rivelazione!!!) al gettonatissimo e limitativo concetto di via sportiva spittata (senza nulla togliere alle vie sportive spittate.. ci mancherebbe.. sono le mie!!). La mia personale impressione è stata quella di un'idea di arrampicata non solo ed esclusivamente legata al grado e allo spit (quindi, sostanzialmente, quella dell'arrampicata sportiva), ma anche alla bellezza dell'itinerario, al desiderio di usare lo spit solo laddove necessario e improteggibile in altri modi. Ho trovato insomma ben radicata una mentalità oggi un po' difficile da trovare in ragazzi ventenni o poco più. Proprio sulla base di questa "filosofia di pensiero" si stanno aprendo in Valmalenco anche delle vie da proteggere (o trad, per usare una parola che va di moda).La vie spittate (quelle nelle foto si concentrano nella zona di Campo Moro) sono chiodate onestamente, e con ciò intendo: niente viaggi chilometrici, se non sul facile! A campo Moro, per esempio, le placche appoggiate si alternano ai diedri e alle pareti verticali. Per avere un'idea più completa linkatevi a masino climb direttamente dalla home page e.. buona visione!


Ps: Valmalenco in fermento per l'arrivo imminente di Adam Ondra (25 luglio 2011), per il quale si stanno già preparando alcuni tiri da liberare sparsi tra le nuove e vecchie falesie della Valle. La visita del 18 enne più forte del mondo si concluderà con una serata presso il centro sportivo Pradasc di Lanzada.


Ta'

lunedì 4 luglio 2011

02-03 luglio 2011 Eldorado... alla prossima!!










Week end decisamente strano quello appena trascorso. Con un sabato un po' deludente dal punto di vista arrampicatorio, ma soddisfacente visto e considerato che ho potuto toccare un nuovo genere di granito. Sto parlando dell'Eldorado al Grimselpass (Svizzera). Liscio e splat quanto la Val di Mello ma mooolto più viscido. La componente principale di questo granito è difatti il quarzo e quindi... è decisamente più scivoloso del classico granito mellico, o di Arnad o dell'Albigna. Strana. Decisamente strana la sensazione di appoggiare il piedino e di sentire che, assolutamente, non tiene come dovrebbe. La spittatura poi è decisamente psicologica e cadere è vietato più che in altri posti, perchè i voli cominciano a diventare un po' troppo lunghi.

Il 6a dell'Eldorado comincia quindi ad essere, almeno per me, psicologicamente (ma anche tecnicamente se non si è dei tenaci masticatori dell'aderenza) complesso!

Sabato mattina, tutti carichi, si parte quindi per il Grimsel e dopo 4 ore di macchina eccoci a destinazione. Zaini, corde e un'ora e mezza di avvicinamento.

La parete è splendida! Perfettamente lisciata da un antico ghiacciaio. Colorata d'arancione, sfumata d'oro.Attacchiamo Schweiz Plaisir (6a+, 500mt) e comunque con qualche difficoltà arriviamo alla quinta lunghezza. Ma la sveglia alle quattro si fa sentire e poi siamo lenti... e manca ancora molto. Al momento vengo presa da uno spirito eroico e dichiaro: "Non fa niente.. la finisco io.. ce la faccio!"... ma ben presto mi rendo conto che è troppo per me. Non sono pronta. Assolutamente no! Ho bisogno di un cambio... ho bisogno di chi mi alterni. Non voglio mollare ma non c'è alternativa.

Con l'amaro in bocca caliamo le doppie.

La giornata si conclude con una mangiata in tenda e una super dormita.

Il giorno successivo, un po' depressi per la spiacevole esperienza vissuta, vogliamo solo arrampicare e divertirci. Troviamo delle placche verdi e ruvide (granito vero??!) appenba sotto il Passo Grimsel e senza conoscere ne' i gradi ne' le vie, ne attacchiamo due. Sono vie corte, di quattr tiri ciascuna. La prima decisamente semplice e spittata da falesia. La seconda più complessa (eeecco perchè non la faceva nessunooo!!) e con spittatura mellica. Ma qua altra storia, aderenza quasi perfetta, la scarpetta tiene. Una volta scesi scopriremo che era una via di 6a+, ma nulla a che fare con quella dell'Eldorado: stesso grado, diversa difficoltà.

Questo fine settimana è andato così... ma ormai sull'Eldorado ho messo una X... tornerò e la prossima volta ne uscirò vincente!!

Ta'