domenica 27 marzo 2011

26/0372011 Via L'Altra Chiappa - Antimedale (Lc)



Dislivello: 180 mt (sviluppo)
Difficoltà: 6b (6a obbl.) oppure VII-/VI+ (o VI, A1)

Lunedì 21 è iniziata la Primavera e, per me, coincide con la “stagione delle vie”… dunque… di riparte!!!
Con Riky, inseparabile compagno di cordata e mio personale angelo custode, abbiamo deciso di rimanere in zona e di andare in Antimedale (sperando di non incappare nei diabolici fiori gialli, quelli che fan venire la “grattarola”…).
Arrivati all’attacco ci siamo guardati e… Via degli Istruttori? Chiappa?... mmm… L’Altra Chiappa direi… che se non ci incartiamo è di maggior soddisfazione!
Eravamo senza relazione, ma sapevamo che i primi due tiri erano in comune con la Chiappa, e che poi si dovevano seguire gli spit (e non i fittoni, che invece appartengono alla Chiappa).
L’Altra Chiappa segue una serie di bellissime placche compatte, visibili e ben individuabili anche da sotto la parete.
Parto io e… sorpresa… scopro che mi toccano i due tiri più belli della via, cioè il terzo e il quinto. Sono stati due tiri per me abbastanza impegnativi, segnati pure da un resting causa ghisa, ma che belliiiiiii… Le relazioni dicono che possono essere azzerati (in effetti nel terzo tiro sono stati messi due chiodi ravvicinati)… ma perderebbero la loro bellezza.

L’aria è calda, il sole tiepido e la roccia pure. Questa dopo mesi di freddo è una sensazione impagabile. E anche fare la via, col compagno di sempre, quello che sa superare anche i momenti difficili, è un’emozione unica! Quello con cui anche i tiri impegnativi diventano occasione di risate, una volta arrivati in sosta… Quello che capisce al volo che una risata isterica non è pazzia, ma sintomo di paura.

Grazie Riky!!! Ta’

sabato 19 marzo 2011

Scalare? Per sempre...


Finalmente dopo tre settimane di "crisi d'astinenza continue" si torna sulla rocciaaaa... a Brembilla

martedì 8 marzo 2011

L’arrampicata non è uno sport ma uno stile di vita. E’ lo specchio dell’anima. In essa si riflettono stati interni, sentimenti, ansie e timori.
Il corpo non risponde, se la testa è altrove.
Il modo di arrampicare ritrae la persona e l’approccio alla parete è lo stesso che si ha nei confronti della quotidianità. Temo la via nuova o la aggredisco? Quasi lancio alla presa successiva con l’ottimismo di chi quella, proprio quella, la terrà o mi fermo titubante?