venerdì 16 novembre 2012

16/11/2012 Morta l'anima del Verdon

http://www.ledauphine.com/france-monde/2012/11/16/escalade-patrick-edlinger-est-mort


Patrick Edlinger (Dax, 15 giugno 1960 – 16 novembre 2012) è stato un arrampicatore francese, celebre in tutto il mondo, considerato una delle leggende viventi dell'arrampicata libera.
Praticava l'arrampicata in falesia, il bouldering e le vie lunghe.
Nel 1982, (quando non ero ancora nata...), questo atleta del mondo verticale, già faceva conoscere l'arrampicata al grande pubblico, grazie ai documentari di Jean-Paul Janssen La Vie aux Bout de Doigts e Opéra Vertical, diffusi in tutto il mondo.
Nei filmati egli scala in free solo a Buoux e nelle vertiginose falesie del Verdon, ove lo si trovava di sovente. Edlinger ha saputo esprimersi ad alto livello su tutti i terreni, dalla falesia alle gare. 
(fonte info:Wikipedia).

E' con dolore vero che ci diciamo che Patrick Edlinger è morto il 16 Novembre 2012.
Aveva appena finito di girare un lungo film in giro per il mondo, e lo avevamo invitato per la prossima Primavera. Chi scrive lo ha incontrato per una lunga intervista, nel 2000, e la sua voce gentile, quasi effeminata, era stata l'eco della voce dell'altro Patrick, Berhault, col quale aveva rivoluzionato la scalata in Francia prima e nel mondo poi.
Con Moffat, Manolo, Gullich e Berhault era stato uno dei cinque cardini dell'esplosione del free climbing agli inizi degli anni '80. E più di tutti aveva contribuito alla diffusione mediatica dell'arrampicata grazie al film che lo ritraeva in Verdon, film che lo consacrò sportivo dell'anno in Francia davanti a Prost e Platini (!!). Era uno scalatore elegantissimo, in questo molto simile a Manolo per la bellezza del gesto. Partecipò alle prime gare di arrampicata sportiva, vincendole. Negli Stati Uniti Jeff Lowe scrisse...che "ho visto molte cose strabilianti in alpinismo e sulle montagne, ma lo stupore più grande lo ebbi nel vedere salire, dominando, Edlinger, nella prima gara di arrampicata americana, che io avevo organizzato".
E' stata una delle figura di cui vantarsi, se capite cosa voglio dire. Come nel nuoto uno si può vantare di praticare lo sport di Phelps o nel mezzofondo di correre come Gebrselassie, così un qualsiasi scalatore, di qualunque livello, può dire, io faccio quello che faceva Edlinger, ed essere orgoglioso. E' un qualcosa che trascende il livello tecnico personale, il proprio carattere, ed entra in quel mondo nebuloso in cui compaiono i termini idea, archetipo, modello. Sono migliaia i ragazzini che hanno cominciato a scalare dopo aver visto in televisione, tanti anni fa, Patrick. Un ragazzo biondo, dal fisico scultoreo, con gli occhi profondi e acuti, sciolto come in un ideale di movimento tridimensionale, forte come nell'immaginazione di un bambino. Se qualcuno vi dovesse prendere in giro perchè avete degli idoli, sbattetegli in faccia la storia di Edlinger, e guardatelo con disprezzo.(fonte: Stile Alpino, il mensile dei Ragni di Lecco)

2 commenti:

  1. Nell'82 ero già nato...ahimè... anche se ero solo un ragazzino...
    Le foto di Patrick con ai piedi le scarpette gialle e nere mi stregarono inoculandomi quella malattia dell'arrampicata dalla quale non si guarisce più...
    Grazie Patrick!

    mass

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  2. grazie a te per la bella testimonianza

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