Ecco quanto pubblicato su L'Eco di Bergamo la scorsa settimana. Denis partirà presto per quella che, a ragione, può essere definita "una delle più grandi imprese alpinistiche di sempre". La notizia è già stata data dai maggiori siti di informazione specializzata, non mi dilungherò pertanto su dettagli già noti.
Mi ha spiegato che, per ovvi motivi, potrebbe avere difficoltà a comunicare (anche se possiede un valido satellitare) ma che, ad ogni modo, farà tutto il possibile (e forse anche l'impossibile) per inviare aggiornamenti legati al tentativo di salita. Stay tuned...
Da Bergamo (e per la precisione da Albino) fino al Nepal,
per tentare una salita destinata ed entrare nella storia dell’alpinismo.
Denis
Urubko, il leone degli 8000, kazako oriundo russo da qualche anno trasferitosi
nella nostra Val Seriana, è di nuovo in partenza. E questa volta per compiere
l’ascesa al K2 in inverno, senza ossigeno e per una via mai tentata prima
d’ora.
Espugnare la parete da nord-est, e poi su, fino alla vetta, a quota 8.609
metri. E insieme a lui, quando le sue mani stringeranno la ricetrasmittente per
annunciare al mondo “We are on the summit”, ci sarà anche un pezzettino della
Città dei Mille.
E’ stato infatti consegnato nelle mani di Denis, nel tardo
pomeriggio di lunedì, il drappo di stoffa prodotto in materiale leggerissimo e
super resistente, con gli stemmi del Cai e del Coni provinciali, che lo
sostengono in questa impresa, insieme alla sezione del Cai di Leffe che, in
occasione del cinquantesimo anniversario, ha deciso di appoggiare l’alpinista
di Albino.
Il biondo Urubko, che aveva già tentato il K2 da nord nel
2003, è l’uomo che è arrivato più in alto su questa montagna in veste invernale,
toccando quota 7800 metri.
Alla cerimonia di consegna, che si è svolta presso la Casa
dello Sport di via Gleno, hanno partecipato l’ex e l’attuale presidente del
Club Alpino Italiano, Paolo Valoti e Pier Mario Marcolin, e Giuseppe Pezzoli,
delegato Provinciale del Coni a Bergamo.
Durante il discorso di apertura Valoti ha sottolineato che
Denis, socio della sezione locale del Club Alpino Italiano dal 2004, è nato nel
1973, anno del centenario della stessa, come per dire che il suo legame con
Bergamo è, in qualche modo, scritto nelle stelle.
Denis, dopo aver più volte ringraziato i presenti e
manifestato il proprio orgoglio per far parte del Club Alpino del Paese che
l’ha accolto a braccia aperte, ha raccontato dell’ascesa. Insieme ai compagni
Alex Txicon (basco) e Adam Bielecki (polacco) arriverà, tra la fine di dicembre
e l’inizio del nuovo anno, a montare il primo campo base sotto al K2 e a salire
(per la seconda volta, a 12 anni di distanza dal primo tentativo) fino alla
cima. Con gli stessi, da lui definiti “compagni affidabili e coraggiosi” a maggio di quest’anno ha raggiunto la vetta
del Kangchenjunga, dal versante a nord, aprendo una nuova via.
Sebbene amante dello stile alpino, date le condizioni etreme
del K2 in invernale, questa volta la salita “one shot” gli sarà impossibile. Si
monteranno i vari campi e si procederà con il normale acclimatamento. Il versante est, da come lo descrive lui, appare
“Meno ventoso e quindi più percorribile, salvo una zona rocciosa di circa 500
metri già a quota 8000, che sembra davvero dura”.
Ta'
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