martedì 17 maggio 2016

#weareMelloblocco: ma che bello che è!


Niente, come il Melloblocco, è capace di farmi tornare la voglia di mettere le mani sulla roccia e di stare con quella pazza, bellissima, spettacolare compagnia che sono gli scalatori. Boulderisti, falesisti, alpinisti... al Mello siamo tutti uguali. E sarò una "buonista", una di quelle che vede la vita tutta "rose e fiori" (sotto con le critiche, che anche quelle fan bene, meglio dei complimenti talvolta!), ma lasciatemelo urlare a squarciagola: IL MELLO2016 è stato uno SPETTACOLO! E ve lo dico io, che ho lavorato, che non ho neppure indossato le scarpette, che i melloblocchisti li ho visti da "fuori". Ho aspettato un paio di settimane a scrivere sul blog, perchè volevo lasciar sedimentare il tutto e vedere, a distanza di una quindicina di giorni, che cosa sarebbe rimasto del ricordo di questo evento. L'ho fatto e ora sono pronta a dire la mia. Ho anche assistito alle "povere" quattro polemiche che hanno fatto seguito ai giorni della manifestazione. Posso capire tutto e in genere sono una persona comprensiva, ma devo dire che certe osservazioni (quelle sui parcheggi, così come quelle dei fermi e degli arresti) mi hanno disegnato il sorriso in volto. Alcune polemiche hanno sfiorato il ridicolo, oltre ad essere totalmente gratuite, controproducenti (nei confronti dell'economia della Valle) e volte a far notizia (sì, parlo di quei quattro "giornalistucoli" della cronaca locale, che pur di far notizia si venderebbero la propria madre.... Critica palesemente riferita alla categoria di cui faccio parte, senza fare di tutta l'erba un fascio, ovviamente). 



Cosa ho visto io? Personalmente (sono arrivata mercoledì sera e ripartita domenica, al termine delle premiazioni) ho visto un'organizzazione abbastanza matura e in grado di far fronte alle piccole grandi problematiche che un evento del genere presenta (pronta a prendere atto di quello che non ha funzionato e di farne tesoro per l'anno prossimo). Ho visto anche un numero leggermente minore di espositori e questo mi spiace assai, ho visto tanti giovanissimi/giovani e meno giovani mettersi alla prova sui sassi. Ho visto ragazzi e persone educate (e lo voglio sottolineare, andando contro a chi dice che le persone che arrivano in Val di Mello in occasione del Melloblocco rovinano/deturpano la valle). Ne sono passati tanti, si dice addirittura 8.000. Voglio dire, 8.000 persone che hanno passeggiato, bevuto, mangiato, pisciato, ecc ecc... Guardate un po' come trovate lo spazio pubblico dopo, ad esempio, un concerto al quale hanno partecipato 8.000 persone (!!!). Avreste dovuto fare un giro in Valle, invece, domenica sera... e POI pronunciare sentenze. Ho visto ragazzi che dopo aver mangiato le patatine, sotto ad un sasso, rimettevano il "sacchetto vuoto" nello zaino e se lo riportavano a valle... Mentre invece ho visto ( e continuo a vedere) allegre famiglie di trekker che, durante la passeggiata domenicale, lasciamo la carta della caramella per terra, sul sentiero).



Tornando a noi, ho visto gente serena e con tanta voglia di scalare, di fare festa la sera, di divertirsi. Ho visto giovani molto più "sani" di quelli che mi capita di vedere quando entro in un a discoteca di sabato sera. Ho visto chi magari ha bevuto una birra di troppo ed è stato messo a letto dagli amici... e l'ho anche rivisto la mattina seguente, al bar, di buon'ora a farsi un caffè e lamentarsi di quanto era stato cretino... 
Ho visto gente che ha partecipato alle serate culturali, guardato i filmati, assistito alle presentazione dei libri. Ho visto quelli che si alzavano alle 7,30 di mattino per fare Yoga pre arrampicata. Ho visto tutto questo. Tra una foto, una pubblicazione su Facebook e una su Instagram, una condivisione su Twitter e un album su Flikr, ho visto questo.

E alcuni articoli dai toni polemici, i giorni successivi all'evento, mi hanno sinceramente disgustata. Non fatta arrabbiare, ma sorridere. Era evidente che chi ha scritto, chi ha pubblicato, lui, questo Melloblocco, non l'ha proprio vissuto!



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