Gazzetta Gold mi commissiona un articolo. Vuole che io parli di slackline. Succede un po' più di un anno fa. Contatto un po' di ragazzi che conosco e poi... poi penso che sarebbe bello intervistare anche un top highliner di questa disciplina. Un nome, oggi leggenda. Lui è Armin. MI chiedo come contattarlo. Uno così si filerà mai la mia intervista? Manco mi conosce!!! Gli scrivo su Facebook, senza nutrire grandi speranze. Sorpresa: Holzer mi risponde prontamente. E' entusiasta. Mi lascia l'indirizzo mail e mi dice di mandargli le domande, e poi di andarlo a trovare. Io quasi non ci credo. Io scrivo, lui risponde. Poi gli prometto che sicuramente andrò a conoscerlo! Ecco... ora non lo posso più fare. Ma quanto sono stata cretina! Ogni occasione è persa. La vita è breve e va vissuta fino in fondo. Mi sembra bello usare il blog per pubblicare la sua intervista, chiedergli scusa e salutarlo. Ciao Armin, e grazie.
Highline Meeting
Monte Piana. Si svolge invece a Misurina, nel cuore delle Dolomiti di
Sesto, il raduno più famoso d’Italia. Lo scorso anno l’evento ha registrato più
di 200 partecipanti provenienti da 20 Nazioni. Durante i nove giorni di meeting
sono state montate spettacolari highline tra le guglie dolomitiche, sono stati
organizzati workshop di acroyoga, voli i n parapendio e concerti, ed è infine
stato realizzato, grazie alla collaborazione con un’azienda che produce amache
in materiale tecnico, il record del “maggior numero di amache” appese ad una
slack. Si è arrivati a 22 amache, per un numero totale di 25 persone in
contemporanea su una slack.
Il prossimo raduno, alla sua quarta edizione, è programmato tra
il 10 e il 15 settembre.
L’intervista
Abbiamo interpellato Armin
Holzer e Alessandro D’Emilia, menti del meeting altoatesino e maestri di
sci, che ci hanno raccontato come nasce questa disciplina, i vantaggi che
derivano dalla sua pratica e l’idea di realizzare un meeting di highline.
Entrambi praticano l’highline, ovvero la forma più estrema della
slackline.
L’highline prevede anche una buona esperienza per quanto
riguarda la valutazione dei punti di ancoraggio, la scelta dei materiali e la
fase di tensionamento.
Quando e come nasce
questa disciplina?
“Lo slacklining nasce nella Yosemite Valley
(California) nei primi anni 80, dove si sviluppa specialmente nell'ambiente
dell’ arrampicata. Nel 1985 Scott Balcom fu il primo a camminare su un’highline
sul Lost Arrow Spire (Yosemite Valley). Questa forma di “giocare con la slack”
é poi stata portata dagli scalatori in Europa. Nonostante sia uno sport estremo
questa disciplina é sicura, basti pensare che negli ultimi 30 anni è morta una
sola persona, a causa di una serie di errori tecnici nel montaggio della
highline. Negli ultimi tempi si pratica anche nei parchi cittadini, ed è
considerata al contempo un gioco, uno sport e una forma di allenamento per
atleti di varie discipline: camminare lungo una fettuccia di queste minute
dimensioni sviluppa le doti più primitive dell' equilibrio, aumentando
la percezione e il rapporto tra corpo,mente e natura”.
Come vi siete conosciuti?
Entrambi maestri di sci, ci siamo conosciuti ad una gara di freeride,
cinque anni fa. In estate ci siamo rivisti al Rifugio Lavaredo (Armin tornava
dal montaggio di una highline nei pressi del Monte Paterno e Alessandro dalla
salita allo Spigolo Giallo sulla Cima Piccola di Lavaredo insieme ad un amico).
Dopo una tranquilla chiacchierata ci siamo accordati per fare un po’ di
slackline insieme. Passo dopo passo abbiamo imparato ad avere sempre più
confidenza con la slack. Dalla passione comune per questa disciplina è nata
anche la nostra grande amicizia. Da allora, insieme, abbiamo attrezzato e percorso
più di 70 highline, compiendo traversate da record mai effettuate prima come
sulle Tre Cime di Lavaredo, sulla Marmolada, alle torri del Vajolet e in Cina,
dove abbiamo stabilito il nostro record personale di camminata a 5000m di
quota.
Come nasce il raduno
a Monte Piana, sopra Misurina?
Nasce semplicemente dalla nostra amicizia e dalla voglia di
trasmettere anche agli altri la nostra stessa passione: per questo sport, ma
soprattutto per la montagna. Il Monte Piana, oltre che ad essere un luogo
ideale per fare highline, è anche una specie di museo all’aperto, in quanto è stato
uno dei più sanguinosi teatri della prima guerra mondiale. Per noi, consapevoli
della valenza storica e culturale del posto, rappresenta un luogo di unione e
di confronto.
Importantissimo per la realizzazione del meeting è il
supporto dell'associazione sportiva "Le Lepri di Misurina"e del comune
di Auronzo di Cadore.
Chi sono “Le lepri di
Misurina”?
Le Lepri sono, anzi siamo: Alessandro d’Emilia, Niccolò
Zarattini, Aldo Valmassoi, Nicolò Cadorin, me e tanti altri. Siamo un gruppo di
ragazzi che condividono la passione per la slackline, lo sci e l’arrampicata. Viviamo
queste discipline in maniera non competitiva, in un ambiente mozzafiato come le
Dolomiti.
Tralasciando quindi
la competizione, cosa è per voi l’highline?
Non sport estremo, non una cosa da fare da soli, ma una forma creativa di socialità. La
slackline non è una semplice fettuccia: a noi piace considerarla un ponte tra
culture. Nel meeting infatti centinaia di atleti da tutto il mondo condividono
la loro passione, naturalmente, ma anche momenti di vita insieme, esperienze,
emozioni.
Per noi fare highline è cercare armonia nel movimento, fra
mente, corpo e natura, fra essere e non-essere, è continuare a camminare trasformando
la paura di cadere in rispetto e positività. La sensazione che provi quando
cammini sull’highline, anche se sei da solo, è quella di condividere l’esperienza
con tutti gli amici che ti guardano e ti incoraggiano. E’ un ponte tra culture
e mentalità diverse: aiuta a incontrare persone nuove e a costruire amicizie. Spesso
è proprio la paura del non-essere, ovvero di cadere, ad impedire di trovare
l’armonia giusta per poter camminare in tranquillità. Non è da considerarsi una
sfida contro se stessi ma con se stessi, un percorso soggettivo allo scopo di
conoscersi nel profondo.
Tatiana Bertera