lunedì 23 marzo 2015

23/03/2015 MelloMioBlocco...

http://www.melloblocco.it/notizie/opencircle-e-la-squadra-incaricata-per-le-immagini-del-melloblocco-2015/


Ebbene, è ufficiale: quest'anno al Melloblocco ci sono pure io!

A dire la verità c'ero anche l'anno scorso... facevo capolino dallo stand di Sherpa e me la giravo con maglie e felpe "Valeila" come se piovesse, a tal punto che qualcuno ha anche creduto che io fossi "Vale"... sì, perchè "Ila" (per gli amici "La Rab") era lì, presente, accanto a me! E invece no... la "Vale", l'altra metà del marchio, era semplicemente a casa. E io, insieme alla Rab, facevo per così dire la "testimonial" e cercavo di propinare maglie ai passanti. Eccomi di seguito, in due momenti: uno un po' più istituzionale ...e l'altro un po' meno!

Quella con le spalle grosse e la canottina ciclamino è la Ila, ma io NON sono la Vale!!

L'uomo tenda, probabilmente di origini nord europee, l'unico che poteva sfidare la pioggia, con una cassa di birre sempre pronta sotto la sua casa-tenda... mi è rimasto nel cuore!


L'anno prima, dopo aver convinto L'Eco di Bergamo che l'evento richiamava un sacco di bergamaschi e dopo aver pubblicato la mia buona paginetta, ero salita in treno, con zaino più grande di me e immancabile cartello "Vado al Melloblocco" tra le mani, finalizzato ad una riuscita ottimale dell'autostop. Inutile dire che due condizioni (1. sono femmina 2. sono sola) avevano fatto in modo che trovassi un passaggio ancora prima di scendere dal treno. Era partita bene, ma a causa della pioggia fitta e della mancanza di riparo/camera/tenda , stanca di fare la spola tra il bar Monica, il Kundaluna e la tenda di due amici, me ne sono dovuta tornare a casa prima del previsto.

La pagina pubblicata su L'eco di Bergamo, per la quale ho conteggiato (per un mese guardando quotidianamente le preiscrizioni) ogni bergamasco iscritto... solo quando ho toccato quota 70 iscritti, il giornale mi ha accordato il permesso di fare una pagina! E voi che credete che il mio lavoro sia semplice!

Inutile dire che la foto col cartello "Vado al Mello" non ce l'ho!!

Per farla breve anche gli altri anni ho partecipato, da sola o in compagnia, acquistando o meno il pacco gara, tra serate dalla Monica, al Centro della Montagna e chiusa fuori da quella che avrebbe dovuto essere la mia casa (storia lunghissima... casa Maspes chiusa, chiavi perse, gente mandata a cercare le chiavi, ecc ecc...). Per non dimenticare la Barhacca e le fantastiche persone che ho conosciuto e che spero di rivedere quest'anno (vero Giulia Casarotto??!!)...


Momenti indimenticabili in cui Giulia vuole bere con una maschera, dietro...l'immancabile Rampik


Le notti a dormire in grotta, a cacciare la volpe (in questa foto si vede la coda, dietro di me) che voleva rubarmi i pentolini sporchi della cena



I sassi diurni


Le serate raccontandosi "cazzate" in attesa di addormentarsi


Le colazioni "sulla" strada

E a suo modo è stato sempre bello, anzi fantastico, anzi indimenticabile. 
Perchè il Mello è questo, anzi è TUTTO questo. 
C'è la gara, ci sono i big...ma ragazzi c'è anche tutto il resto! 
Il mello è la gente, il colore... il Mello siamo noi!!!

Quest'anno sarò probabilmente un po' più seriosa (tuttavia, vi avverto, se pensate di vedermi ingessata, lasciate ogni speranza, non ce n'è!)..... ma questo non mi impedirà di divertirmi. 

Considero la possibilità che mi è stata accordata (cioè la gestione dei social media della manifestazione) una grande occasione per raccontare il mio Mello, il vostro Mello. Non solo quello degli atleti, ma il Mello di tutti, quello della maggior parte di noi. 
Mi piacerebbe raccontarlo in modo diverso, se possibile anche un po' alternativo, e per fare questo avrò bisogno di voi!!!

Quindi memorizzate bene  la mia faccia e se per caso dovessi sbucare da dietro a qualche masso chiedendovi di mimare qualche scenetta imbarazzante e cercando di fotografarvi o filmarvi... Vi prego, non mandatemi a quel paese, perchè sto solo cercando di raccontare, raccontarVI, raccontarCI!!

Se vedum!

Tatiana

venerdì 20 marzo 2015

Dal Garda al Tirreno... sono curiosa di vedere come va...



Lo vedete quello a sinistra? Quello con la pagaia in mano! Si chiama Antonio Valente, ha 32 anni ed è originario di Foggia. Bresciano di adozione, è uno sportivo a 360 gradi. Fino a maggio 2014 non aveva mai praticato Sup (Stand Up Paddle) e il 13 settembre 2014 ha tentato e portato a termine con successo la prima traversata ufficiale del Lago di Garda con tavola e pagaia. Dalla base della Lega navale di Riva del Garda fino a quella di Desenzano, per 43 chilometri no stop. Tempo previsto per la traversata: 12 ore. Tempo effettivo: circa 11. Ottimo tempo...considerato poi che poco prima della traversata Antonio aveva incrinato una costola in un incidente... di percorso. 
Quando mi ha chiamata per dirmelo mi ha fatto spergiurare di non dirlo a nessuno, fino a impresa compiuta. Ho fatto così, perchè la lealtà è il valore più alto cui fare riferimento, e io ci credo. Certo da giornalista sarebbe stato succulento uscire con una notizia del tipo "tenta la traversata con una costola rotta" e mi avrebbe permesso di ottenere dai giornali il riscontro che invece non ho ottenuto... perchè diciamocelo: uno che si alza tutte le mattine alle 5 per allenarsi, per andare al lavoro alle 8 e per tentare una traversata...non fa notizia! Uno che invece, chi se ne frega cosa ha fatto, la tenta con la costola rotta, allora fa notizia perchè diventa un martire! Ebbene sì, a volte l'informazione fa veramente schifo! Comunque, come dicevo, la lealtà è più importante di una notizia pubblicata o meno. 
Avevo raccontato, in un articolo che pubblico ora e qua, la storia di Antonio.  Vede il video di una competizione di Sup, ne rimane folgorato, senza pensarci due volte si informa dove praticarlo. Scopre così la scuola di Manerba del Garda e conosce il suo presidente, Gianluca Martelli, che lo fa salire per la prima volta sulla tavola. Dopo le prime ore di lezione Antonio rivela il desiderio di compiere la traversata. L’idea entusiasma Martelli, che accetta di allenarlo in acqua. Ovviamente non basta: l’impresa richiede anche un allenamento muscolare specifico e quotidiano, che Antonio affronta insieme al personal trainer bresciano Simone Serrecchia. I ritmi intensi e il lavoro di agente di commercio faticano a coesistere ma lui non molla. Per essere sicuro di poter portare a termine la traversata, ad agosto si sottopone a due allenamenti specifici seguito dai top rider italiani Paolo Marconi e Jacopo Bugatti. Il primo ha all’attivo la circumnavigazione in Sup dell’Isola d’Elba, il secondo detiene il record mondiale su lunga distanza  (dalla Croazia ad Ancona in 22 ore filate).
“Lo faccio per me, per dimostrare ai miei figli che con l’impegno si ottiene quello che si vuole, per far conoscere questo sport che – aveva raccontato  – mi regala pace, senso di libertà e possibilità di scoprire luoghi che altrimenti difficilmente avrei conosciuto”.

Voleva farlo e lo ha fatto. Semplice. diretto. 
Ora il progetto si fa più ambizioso. In programma c'è un'altra traversata, più impegnativa, e anche uno scopo ben preciso. Tante cose sono al momento, ancora per poco, top secret. Stay tuned...

Tatiana Bertera