martedì 10 giugno 2014

8 giugno 2014 Chattando si finisce scalando (Special guest: i Ragni di Lecco)

Via: Attenzione caduta vipere allo Schenun, Val Masino (strada che conduce ai bagni)
Grado: 6a max


Perché a volte basta un messaggio inviato tramite Facebook a cambiare tutto. Beh, magari proprio tutto tutto no, ma il fine settimana quello sì, cambia, eccome se cambia. Ti ritrovi a vivere un’esperienza assolutamente diversa (e perche no, divertente) e a conoscere persone nuove e probabilmente anche un po’ speciali in un contesto nel quale mai e poi mai avresti pensato. Il luogo in questione è la Val Masino: quella piccola perla di granito che, chi mi conosce lo sa, mi riempie il cuore ed è stata più volte meta dei miei fine settimana di “fuggi fuggi” dalla quotidianità. Perché fuggire, in Valle, è di una facilità che lascia quasi sgomenti: sia che cammini, che scali, o che fai una beatissima m…chia, in Valle ci stai bene comunque. Perché il Mello, in fondo, è sempre più blu!
Questa volta niente prestazioni (e quando mai ne faccio??!!) ma una giornata a “seguire” (la parola non è piazzata a caso) un’uscita del corso roccia dei Ragni di Lecco. Perché la vita è così: tre giorni prima il nome Ragni risuona nella mente come un qualcosa che sta tra l’epico ed il mitologico: nomi unici ed altisonanti che hanno letteralmente costruito, chiodo dopo chiodo, staffa su staffa, la storia dell’alpinismo. Poi un messaggio su Facebook dal Palma che ti chiede con cordialità se vuoi iscriverti al nuovo canale You Tube dei Ragni e promette tanti bei video e tu che dici “E’ il destino! Ciao Fabio, tu non lo sai ma tanto prima o poi ti avrei contattato io, perché sai io scrivo (o ci provo!) e voi, insomma, voi siete i Ragni… non si sa mai che vi capiti di aver bisogno di qualcuno che vi dia una mano a redigere qualche articolo, comunicato stampa, ecc… E già che ci siamo ti “caccio lì” via mail il mio Cv  e … cosa chiama cosa, ti ritrovi a fare da assistente-fotografa e video maker in via. Sarebbe  meglio dire ti ritrovi a fare il mulo che tira la via e fa sicura al fotografo impegnato nelle riprese degli allievi che, passo dopo passo, sulla delicata aderenza dello Schenun, si preoccupano un po’ di fare anche i modelli)… E che modelli, mentre alternano  faccia da panico con sorriso a 32 denti. Perché scalando è impossibile  mentire: le emozioni affiorano e lasciano il segno. Se poi accanto c’è qualcuno in grado di coglierle e di fermare l’attimo in un’istantanea, allora non solo vengono fuori, ma rimangono.
“Ma chi hai ripreso fino ad ora?”… “Dobbiamo andare più piano per le riprese?”… “Ma così mi riprendi solo il fondoschiena” (termine aulico!!... che poi chissà non fosse la parte migliore!) … “Ma mi riprendi sempre nei momenti peggiori”… SCALA SCALA E NON PENSARE A COSA TI RIPRENDE!!!  Insomma, piccole follie hollywoodiane e tante risate.
Dopo le vie lunghe e qualche tiro di falesia al Remenno, anche le esercitazioni di manovre su roccia: sosta base e calata in corda doppia (che poi è anche il nome di un celeberrifamosissimo blog :P).
E alla fine, da buoni arrampicatori a cui vengono insegnate tutte ma proprio tutte le regole del gioco, una più che meritata birra in compagnia.

Ta’


 

 

lunedì 2 giugno 2014

1-2 giugno 2014 "Basta un giorno così"... (Un cespuglio, un vikingo e raftaClimb in Valsesia)

"... a cancellare centoventi giorni stronzi e
basta un giorno così
a cacciare via tutti gli sbattimenti che
ogni giorno sembran sempre di più
ogni giorno fan paura di più
ogni giorno però non adesso adesso adesso
che c'è un giorno così". (Cit. 883)

A scorrere sotto le gomme della macchina (non della moto di Max...) non è la Statale 526 ma la strada che porta verso la Valsesia. Un viaggio organizzato in un paio di giorni e quasi per caso. Talmente per caso che lo zaino è stato fatto di corsa, sabato mattina e nessuno aveva guardato la cartina... Destinazione Balmuccia. Qualcuno mi aveva detto che si trovava dalle parti di Alagna e quindi via verso la Valle d'Aosta! Davvero un peccato che solo quando al mio compagno di avventure K sia venuto in mente di accendere il navigatore ci siamo accorti che non si trattava di quella Alagna, ma di Alagna Valsesia: sempre al cospetto del Monte Rosa ma esattamente sull'altro versante della montagna.
"Ta... ehm, abbiamo sbagliato, dobbiamo tornare indietro". Un buon inizio direi.

Ad aspettarci il Vikingo, la guida conosciuta lo scorso anno in Cile ed ora in Italia per lavoro. Ce lo si era promessi 10 mesi fa in Cile. "Quando io vengo in Italia ti porto a fare rafting, in cambio tu mi porti a scalare in Val di Mello...", ma chi avrebbe mai pensato che potesse accadere veramente? E invece, a inizio maggio, il messaggio su facebook "Arrivo in Italia companera, ti ricordi che hai promesso di venire sul fiume con migo?". Sììììì, why not?

Due giorni di stacco totale da tutto e da tutti. Niente telefono, niente trucco, niente tacchi. Solo sorrisi, una bella falesia di gneiss su cui scalare, un vitello gigante cucinato allo spiedo, un gommone sul fiume Sesia, un tuffo paura da tre metri che mi ha bloccato il respiro per qualche secondo per poi farmi scoppiare in una risata isterica, la promessa di ritrovarci a luglio sulle mie montagne e più avanti sotto le torri del Paine. :)

Ta'

K (cespuglio sfrittellato), Vikingo and I

Chi non crede che sia cileno alzi la mano!!!

Vitello di livello

Rafting Valsesia

Sto bevendo temo...

Yeah!!