domenica 19 maggio 2013

18/05/2013 Strit bulder a Ponte San Pietro

PRIMA....
A dieci anni dalla prima edizione lo Street boulder di Ponte San Pietro cambia nome. Perché i bergamaschi, in fondo, sono gente che parla come mangia e quindi perché andare a scomodare la lingua inglese? “Strit bulder” è più semplice, più divertente e sicuramente unico! E l’ingrediente che sta alla base della manifestazione e che l’ha resa, negli anni, un evento seguito da centinaia di persone è sempre lo stesso: il divertimento.
“In realtà l’idea di cambiare nome nasce anche per ragioni burocratiche – ha spiegato Matteo Agrati, uno degli organizzatori – Lo scorso anno è accaduto che un boulder contest simile al nostro, ma che si svolge nei pressi di Piacenza, sia stato diffidato all’utilizzo del nome, anche se effettivamente non si tratta di un marchio registrato. Insomma, per non farla lunga, abbiamo deciso di aggirare il problema”.
Nulla da contestare, sarebbe come dire che la maratona si corre solo a Maratona! Ma loro il problema l’hanno aggirato e pure con classe, ideando un nome che fa la differenza. Ad organizzare l’evento, come nelle scorse edizioni, saranno il gruppo Arrampicata Urbana e il Cai locale, con il patrocinio del Comune.
Quest’anno si festeggia la decade e, pertanto, si è deciso di fare le cose in grande. I blocchi tracciati, detti in gergo “problemi”, passeranno dai 50 del 2012 a 100, dei quali una ventina selezionati per la finale che si svolgerà nel tardo pomeriggio e alla quale avranno accesso solo i migliori.
DOPO....
Più di 150 gli arrampicatori di palazzi che si sono dati appuntamento a Ponte San Pietro in occasione della decima edizione dello Strit Bulder. Tanti, talmente tanti che l’apertura del contest di arrampicata urbana, prevista per il primo pomeriggio, è stata anticipata alle ore 10,00. I partecipanti hanno scalato le mura del paese per, graziati dal tempo e non curanti della pioggerella sottile che ha iniziato scendere, però, solo a manifestazione quasi conclusa.
Sotto lo sguardo divertito dei passanti si sono arrampicati sul portone della biblioteca, considerato ormai un grande classico dello Strit Bulder di Ponte, e sulle mura delle case circostanti. Altri blocchi spettacolari erano stati tracciati in zona Stadio e al Centro La Proposta, punto di ritrovo ufficiale della manifestazione. E’ così che un canestro, una panchina, il corrimano di una finestra, un muro apparentemente liscio, diventano terreno di sfida all’ultima presa.
Ad aggiudicarsi i premi messi in palio sono state le lecchesi Martina Frigerio e Giovanna Pozzoli, oltre alla bergamasca Pamela Guerinoni nella finale donne. Tra gli uomini invece hanno primeggiato Stefano Alippi, Roberto Colonetti e Max Piazza.
QUALCHE FOTO...







Bella manifestazione davvero!!!! Bravissimi theo, Marietto e tutti quelli di Arrampicata Urbana!!!

lunedì 13 maggio 2013

12/05/2013 Cochise - Val di Mello (SO)

Diff: VII (VI obbl.)
Lungh: primi 2 tiri di Kundalini + 100-120 mt circa

Cochise fu uno dei più famosi leader Apache (assieme a Geronimo) che resistette alle intrusioni del Messico e degli Stati Uniti nel suo territorio . È stato descritto come un grande uomo (per il tempo), muscoloso, con lunghi capelli neri che teneva nello stile-Apache.

Per me Cochise è solo una cosa. Una salita. Desiderata tanto la scorsa stagione, ma rimasta lì... nel limbo dei sogni, quelli impalpabili. Non perchè lunga, difficile, ma semplicemente perchè non c'è stata quell'occasione...Fatta quest'anno, totalmente fuori allenamento, sofferta, ma fonte di soddisfazione. Liberazione, catarsi, in un momento in cui del tunnel, davvero, sembra di non scorgere la fine.

Primo tiro, sopra l'Ala di pipistrello
La via parte sopra l'Ala di pipistrello, quindi sono obbligatori (per arrivare alla prima lunghezza) i primi due tiri di Kundalini. Con Raffo siamo saliti non attaccando da Kundalini originale, ma dalla variante in fessura, per arrivare sotto il tettino che, in traverso porta alla prima sosta (Tetto ad ala di pipistrello).
Primo tiro di Kunda, per la variante di V (fessura verticale proteggibile a friend)
Sopra l'Ala (attenzione alla fessurina che tira a dx con passo aleatorio per arrivare alla sosta da cui parte la via) la Valle si apre sotto di noi, le placche sopra, l'arco di Kunda ancora non si vede....
Il primo tiro di Cochise, via aperta da un Rampichino ancora 17enne (almeno per quanto riguarda la prima lunghezza), è una bella placca di VI, tutta funghetti e risalti, con passo delicato appena sopra la sosta.
La fessurina che, posta appena uscita dall'ala di pipistrello, porta alla sosta da cui ha inizio Cochise
Il secondo tiro può essere spezzato in due (ma non convieneI per by passare una cengia erbosa. Una parete grigio nera con passo di VII di equilibrio davvero precario e uscita in sosta delicatissima.

Raffo, appollaiato su un "gradino", appena sotto il passo duro...ALE' Raffo!!!!!
L'ultimo tiro... acci...l'ultimo tiro... come definirlo... lo danno più semplice rispetto agli altri (e quindi uno Str... a caso l'ha chiodato più lungo!!)...lo danno solo 5c maaaaa... diciamolo candidamente: una ringhierata nei denti!!! Di quest'ultimo foto non ce ne sono (la tensione era troppa e certo non si potevano staccare le mani dalla corda per scattare le foto!).
La sera, chiacchierando, il Merizzi (il Mito!!!) mi scrive "l'aderenza è come il sesso, va presa di slancio, non occorre allenarsi..."... sì sì, ma come un po' per tutto, fare un po' di pratica mica fa male!!!
Ta'