A dieci anni dalla prima edizione lo Street boulder di Ponte San Pietro cambia nome. Perché i bergamaschi, in fondo, sono gente che parla come mangia e quindi perché andare a scomodare la lingua inglese? “Strit bulder” è più semplice, più divertente e sicuramente unico! E l’ingrediente che sta alla base della manifestazione e che l’ha resa, negli anni, un evento seguito da centinaia di persone è sempre lo stesso: il divertimento.
“In realtà l’idea di cambiare nome nasce anche per ragioni burocratiche – ha spiegato Matteo Agrati, uno degli organizzatori – Lo scorso anno è accaduto che un boulder contest simile al nostro, ma che si svolge nei pressi di Piacenza, sia stato diffidato all’utilizzo del nome, anche se effettivamente non si tratta di un marchio registrato. Insomma, per non farla lunga, abbiamo deciso di aggirare il problema”.
Nulla da contestare, sarebbe come dire che la maratona si corre solo a Maratona! Ma loro il problema l’hanno aggirato e pure con classe, ideando un nome che fa la differenza. Ad organizzare l’evento, come nelle scorse edizioni, saranno il gruppo Arrampicata Urbana e il Cai locale, con il patrocinio del Comune.
Quest’anno si festeggia la decade e, pertanto, si è deciso di fare le cose in grande. I blocchi tracciati, detti in gergo “problemi”, passeranno dai 50 del 2012 a 100, dei quali una ventina selezionati per la finale che si svolgerà nel tardo pomeriggio e alla quale avranno accesso solo i migliori.
DOPO....
Più di 150 gli arrampicatori di palazzi che si sono dati appuntamento a Ponte San Pietro in occasione della decima edizione dello Strit Bulder. Tanti, talmente tanti che l’apertura del contest di arrampicata urbana, prevista per il primo pomeriggio, è stata anticipata alle ore 10,00. I partecipanti hanno scalato le mura del paese per, graziati dal tempo e non curanti della pioggerella sottile che ha iniziato scendere, però, solo a manifestazione quasi conclusa.
Sotto lo sguardo divertito dei passanti si sono arrampicati sul portone della biblioteca, considerato ormai un grande classico dello Strit Bulder di Ponte, e sulle mura delle case circostanti. Altri blocchi spettacolari erano stati tracciati in zona Stadio e al Centro La Proposta, punto di ritrovo ufficiale della manifestazione. E’ così che un canestro, una panchina, il corrimano di una finestra, un muro apparentemente liscio, diventano terreno di sfida all’ultima presa.
Ad aggiudicarsi i premi messi in palio sono state le lecchesi Martina Frigerio e Giovanna Pozzoli, oltre alla bergamasca Pamela Guerinoni nella finale donne. Tra gli uomini invece hanno primeggiato Stefano Alippi, Roberto Colonetti e Max Piazza.
QUALCHE FOTO...
Bella manifestazione davvero!!!! Bravissimi theo, Marietto e tutti quelli di Arrampicata Urbana!!!