"Vincere è una cosa. Riuscire anche a far emozionare la gente è qualcosa di più". (cit. sito personale dell'atleta).
Ma forse Alex di emozioni ne aveva già vissute tante, forse troppe. Talmente tante che magari più nulla era in grado di emozionarlo. Oppure sapeva bene che se fosse stato sconfitto l'emozione si sarebbe trasformata in delusione, e nulla più. L'unica via di scampo era la riconferma.
Era ed è forte lui. Un campione. Un perfetto.
Ma come riconfermare tutta questa perfezione? Come non deludere chi lo circondava e se stesso in primis?
Come impedire che gli sforzi di tanti anni cadessero nell'ombra?
A quel punto non solo non avrebbe vinto, ma non avrebbe più emozionato nessuno.
Cotanta perfezione lo ha distrutto.
Un grande fisico che doveva fare i conti con quello che che di più debole l'essere umano ha e nel quale crolla, crogiuolandosi: la psiche.
Qualcosa, la marcia, che ha amato a tal punto da non poterne più : "Certo non mi era piacevole fare per 35 ore a settimana le stesse cose". Ma ormai era troppo tardi per mollare, anche se, nel suo inconscio, lo avesse desiderato.
Un grande peccato vero. Capisco le lacrime, la delusione personale, il rifiuto. Anche se tra tutto questo mix di emozioni e parole traspare forse un senso di liberazione: "Sono contento che sia tutto finito, almeno ora potrò forse fare una vita normale".
Ci vuole coraggio a voltare una pagina che pesa più di un macigno e a credere che la vita non sia finita. Ci vuole spirito a chiedere scusa al mondo quando, in fondo, si dovrebbe chiedere scusa solo a se stessi.
Ci vuole un Alex Schwazer per vedere tutta l'umanità che si nasconde dietro ad un campione.
Ta'
mercoledì 8 agosto 2012
martedì 7 agosto 2012
26/07/2012 Pipistrello al sole - Val di Mello
Diff: 6b+ (6a+ obbl.)
Lungh: 160 mt
Via moderna che sale le ripide e lisce placche che caratterizzano la struttura. La spittatura, decisamente generosa nei primi due tiri si allunga un po' nell'ultima lunghezza (rimanendo comunque ben distante dalla povertà di spit tipica del canone mellico).
Sebbene il tiro più duro sia il primo, anche il secondo e l'ultimo risultano essere comunque sostenuti.
Il terzo è un tiro di raccordo, su placca di terzo grado, appoggiata.
Questa via permette di provare a misurarsi con l'aderenza splat senza troppi patemi d'animo.
Nonostante la spittatura a prova di azzeraggio (sui primi due tiri, lo stesso non vale per il quarto), la via non va comunque sottovalutata e richiede una certa dimestichezza su placca.
Ta'
Lungh: 160 mt
Via moderna che sale le ripide e lisce placche che caratterizzano la struttura. La spittatura, decisamente generosa nei primi due tiri si allunga un po' nell'ultima lunghezza (rimanendo comunque ben distante dalla povertà di spit tipica del canone mellico).
Sebbene il tiro più duro sia il primo, anche il secondo e l'ultimo risultano essere comunque sostenuti.
Il terzo è un tiro di raccordo, su placca di terzo grado, appoggiata.
Questa via permette di provare a misurarsi con l'aderenza splat senza troppi patemi d'animo.
Nonostante la spittatura a prova di azzeraggio (sui primi due tiri, lo stesso non vale per il quarto), la via non va comunque sottovalutata e richiede una certa dimestichezza su placca.
Ta'
Primo tiro |
Quarto tiro |
26/07/2012 Tunnel diagonale - Val di Mello
Diff: V+ max
Lungh: 120 mt
Situata sulla struttura chiamata "Lo sperone degli gnomi", è una delle grandi classiche, delle più ripetute della val di Mello.
L'ideale per i primi approcci in valle, presenta difficoltà tecniche contenute e alta proteggibilità. Essa sale la fessura diagonale che taglia a metà la struttura e che le dà il nome.
Si scende a piedi, a sinistra della struttura.
Lungh: 120 mt
Situata sulla struttura chiamata "Lo sperone degli gnomi", è una delle grandi classiche, delle più ripetute della val di Mello.
L'ideale per i primi approcci in valle, presenta difficoltà tecniche contenute e alta proteggibilità. Essa sale la fessura diagonale che taglia a metà la struttura e che le dà il nome.
Si scende a piedi, a sinistra della struttura.
lunedì 6 agosto 2012
04/08/2012 Furchetta (via normale) - Gruppo delle Odle - Trentino
La Furchetta è, con il Sass Rigais, la più alta cima del gruppo delle Odle (3025m).
Il suo nome deriva dal fatto che presenta due cime che si dividono in alto (grande e piccola Furchetta).
Le sue pareti sono impressionanti ma dal versante sud offre la possibilità di risalirla con difficoltà tecniche ridotte, ma anche con passaggi esposti e spesso friabili. La via normale è una via poco requentata, soprattutto confrontandola con il vicino Sass Rigais.
La salita di per sè non mi è piaciuta molto, proprio a causa dell'eccessiva friabilità ed il rischio oggettivo, ma l'ambiente merita decisamente.
Consiglierei di salire non in conserva se si ha un passo un po' sicuro (nonostante sulle relazioni venga indicato utile il materiale alpinistico) a meno che non si sia dei mezzi maghi della proteggibilità sul marciotto... Io sono riuscita a mettere poche protezioni e alquanto aleatorie, il che rende la progressione pericolosa (in caso di incidente, che in questo caso consiste in uno scivolone su ghiaia) per due persone.... Facendo ognuno per sè invece, non si tira giù nessuno in caso di caduta.
Ta'
Il suo nome deriva dal fatto che presenta due cime che si dividono in alto (grande e piccola Furchetta).
Le sue pareti sono impressionanti ma dal versante sud offre la possibilità di risalirla con difficoltà tecniche ridotte, ma anche con passaggi esposti e spesso friabili. La via normale è una via poco requentata, soprattutto confrontandola con il vicino Sass Rigais.
La salita di per sè non mi è piaciuta molto, proprio a causa dell'eccessiva friabilità ed il rischio oggettivo, ma l'ambiente merita decisamente.
Consiglierei di salire non in conserva se si ha un passo un po' sicuro (nonostante sulle relazioni venga indicato utile il materiale alpinistico) a meno che non si sia dei mezzi maghi della proteggibilità sul marciotto... Io sono riuscita a mettere poche protezioni e alquanto aleatorie, il che rende la progressione pericolosa (in caso di incidente, che in questo caso consiste in uno scivolone su ghiaia) per due persone.... Facendo ognuno per sè invece, non si tira giù nessuno in caso di caduta.
Ta'
sabato 4 agosto 2012
Symphonie d'Automne, Corsica! - 2266 mt
Diff: 6a+ (6a obbl.)
Lungh: 180 mt
Zona: Pointe des 7 Lacs, Sul lago Capitello, Restonica
Bella e consigliatissima via di placca sul lago di Capitello, al fresco vista la quota. Ai prim i tre tiri di placca verticale e a tacche, si alternano gli ultimi tre, di placca appoggiata e quasi mellica :).
Divertentissima e in ambiente mozzafiato... impossibile da descrivere a parole.... quindi lascio spazio alle foto.
Spittata molto bene e con possibilità di calata in doppia o discesa a piedi dall'alto.
Ta'
Lungh: 180 mt
Zona: Pointe des 7 Lacs, Sul lago Capitello, Restonica
Bella e consigliatissima via di placca sul lago di Capitello, al fresco vista la quota. Ai prim i tre tiri di placca verticale e a tacche, si alternano gli ultimi tre, di placca appoggiata e quasi mellica :).
Divertentissima e in ambiente mozzafiato... impossibile da descrivere a parole.... quindi lascio spazio alle foto.
Spittata molto bene e con possibilità di calata in doppia o discesa a piedi dall'alto.
Ta'
La traversata sull'acqua che porta all'attacco (corda fissa in loco) |
Raffo sullo spigolo aereo del terzo tiro |
Dallo spigolo si passa al diedro, per poi rimontare sulla placca appoggiata del quarto tiro |
Io sul terzo |
Quarto tiro, 6a+ placca |
quinto tiro |
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